Convegno Missionario 2016: Cercare ciò che è perduto

APPUNTI DI VIAGGIO

Si è svolto a Battipaglia nei giorni 29 e 30 ottobre 2016 il XXIII Convegno Missionario Stimmatino, in concomitanza con l’VIII Convegno Missionario Giovani e la Giornata Missionaria Ragazzi, presso i locali dell’Opera Bertoni. Sono convenute a Battipaglia le tante realtà presenti nella provincia stimmatina “Santa Maria della Speranza”, desiderose di vivere un momento di gioiosa fraternità, meditando sul tema “Misericordia: cercare ciò che era perduto” scelto per il Convegno di quest’anno.

Gli occhi di chi vi scrive hanno visto scorrere fiumi di grazia nei giorni del Convegno, che ha davvero giovato della presenza luminosa di una folta rappresentanza dei ragazzi della Comunità Cenacolo, fondata da Madre Elvira Petrozzi, “associazione cristiana che accoglie giovani smarriti, insoddisfatti, delusi, disperati, che desiderano ritrovare se’ stessi, la gioia e il senso della vita” e da anni impegnata nel recupero di ragazzi che vivono situazioni di particolare disagio, come la tossicodipendenza. I ragazzi della Comunità Cenacolo hanno offerto la loro testimonianza di persone dapprima perdute, poi cercate e salvate dalla misericordia di Dio, il balsamo che guarisce impareggiabilmente i cuori feriti. Una testimonianza fatta non solo di parole, ma anche di suoni e danze che hanno creato un tripudio generale di gioia nella tendostruttura dell’Opera Bertoni che ha ospitato il Convegno.

Convegno speciale quello di quest’anno, a ridosso del bicentenario dalla fondazione della Congregazione delle Sacre Stimmate, il pusillus grex, il “piccolo gregge” di cui papa Pio IX auspicava la crescita, negli anni in cui veniva concesso il Decreto di Lode alla nascente Congregazione, come ci ha ricordato padre Fulvio Procino, superiore provinciale. Piccolo, sì, proprio come Zaccheo, la figura che ci ha accompagnati nei giorni del Convegno: il titolo stesso del Convegno, l’inno composto per l’occasione e la pagina del Vangelo previsto dalla liturgia domenicale che abbiamo celebrato a conclusione del Convegno hanno ruotato intorno alla figura di quel pubblicano così piccolo di statura. Una piccolezza mai derisa dal Padre, la nostra, ma il segno di una dimensione creaturale che ci fa scorgere, attimo per attimo, la pienezza dell’abbandono filiale a Dio, il cui Amore per noi è incalcolabile.

Ce lo ricordava padre Bruno Facciotti nel suo intervento, riadattando in forma cantata quanto afferma il profeta Isaia al Capitolo 43: “Quanto sei prezioso agli occhi miei, amore! Quanto son geloso tu non sai. Sono pronto anche a morire per chi amo!”, sono queste le parole che ci ha fatto cantare padre Facciotti per ricordarci la nostra appartenenza a Dio, che ci ama impareggiabilmente.

Nell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium (al punto 17), papa Francesco auspica una “Chiesa in uscita missionaria” e, solleciti a questo richiamo, i nostri giovani hanno dato vita ad una caccia al tesoro sul territorio cittadino, costituita da diverse tappe che li hanno portati a cercare, nel mondo, quel tesoro prezioso che è la custodia dei fratelli che la Provvidenza pone sul nostro cammino: nelle varie tappe della caccia al tesoro, i tanti giovani convenuti hanno evangelizzato, ripulito alcune zone della città, offerto sorrisi, gioia, speranza. Il percorso a tappe li ha condotti all’immenso tesoro che è Gesù Eucarestia, esposto nella cappella dell’Opera Bertoni con l’iscrizione “ti ho cercato per primo”. La freschezza dei ragazzi e la ricchezza dei loro interventi sono state un grande segno di speranza che hanno riscaldato i cuori di tutti.

Al pusillus grex, in cui tanti presbiteri hanno vissuto il loro ministero in questi duecento anni dalla sua fondazione, possiamo senz’altro affermare che oramai appartiene anche una rete di laici che, posti alla scuola di don Gaspare, desiderano vivere, nello specifico della propria condizione, la vocazione missionaria che il buon Dio ha loro affidato. Siamo chiamati a seminare l’Amore nel giardino fiorito del creato: l’Amore, solo l’Amore, sostanzia ogni nostro singolo istante su questa terra; l’Amore, solo l’Amore, riveste di luce la nostra piccolezza; l’Amore, solo l’Amore, guarisce le ferite più sanguinanti del tempo e della storia. Ferite che il buon Dio conosce, persino quelle più nascoste, e risana. Lasciamoci risanare da Dio, anzitutto innamorandoci docilmente della Sua volontà: come soleva dire San Gaspare Bertoni, “Che cosa farebbe di noi Dio se non gli ponessimo impedimenti e resistenze!”.
Piccolo gregge, così amato da Dio, ci vediamo al prossimo Convegno Missionario Stimmatino!

— Raffaele D’Ambrosio —