Ordinazione Sacerdotale.
Anto, Arun e Jose.

Nel mese di Ottobre, nella comunità Stimmatina indiana, Anto Chiramel, Arun Vadakkumchery, Jose Kizhakkekara sono diventati sacerdoti. Queste le due testimonianze di chi ha vissuto con loro questo importante giorno.

Nostri cari benefattori,

a nome della mia comunità desidero esprimere la mia sincera gratitudine per il vostro sostegno spirituale e materiale ai nostri seminaristi e ai malati che sono ospitati nel nostro ospizio di carità.
Annamaria e Luca hanno visto e toccato le esigenze della nostra comunità e lo possono testimoniare. Oltre a ciò, siamo stati tanto benedetti dal Signore in questi giorni con tre sacerdoti appena ordinati per la Chiesa e per la Congregazione degli Stimmatini. Nella sua generosità, Dio ha premiato tutti i nostri sforzi per formare e tirare su ministri per la sua Chiesa.
Io sollecito le vostre preghiere per loro e per tutti noi affinché possiamo perseverare nel nostro cammino verso la santità e l’amore ai nostri fratelli e sorelle, specialmente per i poveri.
Che Dio, attraverso l’intercessione di san Gaspare Bertoni, effonda su di voi e sui vostri cari la benedizione divina, dando a tutti la salute nel corpo e nello spirito.

— Padre Sajan Parackal —

Carissimi amici,

La rinnovata presenza in India da parte nostra vuole rappresentare sia la vicinanza verso questa comunità che noi abbiamo visto nascere, crescere e portar frutti, sia la consapevolezza che tutti i sacrifici sia economici che di preghiera da parte di tutti hanno avuto un riscontro sia in termini di vocazioni che di miglioramento delle strutture.
La data dello sbarco è il 1999 e il granello di senape rimane la prima ordinazione sacerdotale indiana avvenuta nel 2004 con padre Sajan, che ha coinvolto per motivi affettivi tutta la nostra famiglia. Tutte le preghiere e gli sforzi economici da parte della comunità stimmatina e dei vari benefattori dopo 12 anni hanno beneficiato di una grande risultato in termini di vocazioni sacerdotali con tre ordinazioni. Grazie Signore, erano necessarie!
In India sembra rivivere quanto si legge negli atti degli apostoli, la freschezza di una religiosità genuina, intensa e incontaminata, ma soprattutto popolare. Il ritorno in India dopo il 2009, pur con la fatica del viaggio, ha riproposto le stesse emozioni e lo stesso fascino della prima volta, per la semplicità dei gesti, per la genuina accoglienza, per il variopinto gioco di colori e di immagini delle persone e della natura. Anche questo ci ha spinto a ritornare, aldilà delle ordinazioni sacerdotali. La cosa che più ci ha colpito è stato il profumo e la cura della casa sollievo.
In Italia, in una società in cui impera il risultato economico, i deboli sono un peso e non una risorsa. In India il debole aiuta il debole e la carezza rappresenta ancora un valore.
Diciamo ancora grazie India e grazie cari stimmatini per aver donato alla nostra famiglia questa grande opportunità.

— Luca e Anna Maria —